Nel giorno del ricordo di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani, altri ragazzi, studenti e studentesse dei Licei Garibaldi e Cannizzaro sfilavano per onorare la memoria dei morti della strage di Capaci e per dire no alla mafia, denunciando con coraggio le responsabilità istituzionali e le ombre che ancora gravano su questo come su altri eccidi di mafia.
Ma i loro striscioni, espressione di un pensiero critico, libero e pacifico non sono piaciuti agli agenti di polizia che militarmente sequestravano “l’oggetto del reato”.
Ma di quale reato si sarebbero macchiati questi pericolosi sovversivi?
Semplicemente di pensare e scrivere il loro pensiero “non allineato” alle retoriche dominanti. Una città e un paese democratico non possono tollerare pratiche di censura della libera espressione del pensiero. Pena l’offesa della memoria ciò che si vuol commemorare e dei valori che si dice di voler tutelare.
Sinistra comune è solidale con gli studenti e li sostiene nel credere sempre nella libertà di opinione come nel continuare a chiedere verità e giustizia.