dichiarazione di Giusto Catania, capogruppo di Sinistra Comune
(Palermo, 06/01/2018) – “Sono passati trentotto anni dall’uccisione di Piersanti Mattarella e finalmente oggi, in occasione della commerazione di rito, affiorano nuovi particolari sull’inquietante omicidio.
I legami tra mafia e neo-fascismo non sono argomento di fantapolitica ma terreno in cui hanno facilmente attecchito sistematiche pratiche di depistaggio. Questo è uno degli esiti cui è appena approdata l’inchiesta della magistratura. Emerge inoltre come siano stati occultati gli effetti del patto scellerato tra Cosa nostra, gli apparati deviati dello Stato, la massoneria e i neofascisti.
Scopriamo (in realtà abbiamo la conferma) dunque che c’è un filo rosso che avvolge e soffoca il nostro Paese da quel lontano 1980. Negare la storia e distorcere la verità fa mancare l’aria, rende società e politica asfittiche.
L’uccisione di Mattarella e la strage alla stazione di Bologna con assoluta probabilità sono figlie della stessa regia; l’ennesima occasione per consolidare accordi che, da Portella della Ginestra in poi, hanno costruito una storia che nessuno mai ha potuto o voluto raccontare. Sembra sia arrivato il momento di dare al Paese una boccata d’ossigeno, restituendo verità e una storia condivisa.”