(Palermo, 08/11/2018) – Piogge torrenziali, dissesto idrogeologico, incuria ed abbandono del territorio: bisogna partire da questi elementi per fare luce sui disastri di questi giorni, che sono costati anche la vita a vittime innocenti. I rubinetti a secco in interi quartieri di Palermo ed in diversi comuni sono stati una ulteriore, inevitabile, conseguenza di anni di disinteresse e incapacità gestionali. Amap, la società che si occupa del servizio idrico, e la sua presidente Maria Prestigiacomo, hanno lavorato senza sosta per ripristinare al più presto l’erogazione dell’acqua in città e nei comuni gestiti. La stessa Amap ha dovuto sollecitare un intervento della Regione per liberare gli invasi dal fango, passaggio indispensabile per potabilizzare l’acqua da immettere nelle tubature e per mettere in sicurezza l’erogazione dell’acqua.
Le dighe restano infatti quasi sempre prive della manutenzione straordinaria necessaria affinché possano essere utilizzate a piena capienza, circostanza che implica il ricorso alle turnazioni nei periodi siccitosi. Inoltre non è mai stato predisposto un piano di riforestazione e sistemazione idraulica dei versanti intorno alle dighe, per evitare che il fango e i detriti le riempiano. Sinistra Comune ha così avviato una interlocuzione con Amap e con le altre società partecipate dal Comune di Palermo per rafforzare la natura pubblica dei servizi erogati alla comunità e migliorarli attraverso la partecipazione informata e condivisa dei cittadini e dei lavoratori coinvolti nella loro gestione.