Parole chiave: conversione ecologica, democrazia partecipativa e diritti per tutti; una “rompiballe in comune”.
Mi chiamo Antonella Leto ho 52 anni, sono una mamma, una moglie, una restauratrice appassionata del proprio lavoro, sono un’attivista da sempre. Ho accettato di candidarmi con Sinistra Comune perché sono convinta che i valori di libertà, uguaglianza e giustizia sociale ed ambientale debbano essere rappresentati in Consiglio comunale e che la sinistra debba trovare unità inventando una nuova forma di interpretare l’agire politico, orizzontale ed al servizio esclusivo della comunità. Una politica capace di tornare credibile per l’adesione incondizionata alle lotte sociali ed ambientali che nascono nei movimenti per il Bene Comune, per i diritti e per la Pace.
Dal movimento studentesco antimafia segnato dai primi omicidi “eccellenti” alla stagione della guerra di mafia, quando L’Ora faceva una conta quotidiana dei morti ammazzati, a quella dei veleni e delle stragi, attraversata nel coordinamento antimafia quando i nostri giudici e poliziotti erano ancora tutti vivi, accerchiati ed isolati dagli stessi veleni istituzionali di oggi, sono sempre stata nell’antimafia sociale. Ho partecipato al COCIPA, il comitato cittadino di informazione e partecipazione creato dalle realtà sociali a metà degli anni ’80, durante la seconda sindacatura di Orlando, a cui prendevamo parte mentre gestivamo in cooperativa il primo centro sociale comunale allo Sperone Settecannoli che era, allora più di oggi, terra di frontiera; in cui i bambini ed i ragazzi, già con le pistole in tasca, mentre facevano entra ed esci dal Malaspina ci dicevano “siamo segnati”, ed intanto giocavamo ad interpretare le sceneggiate napoletane o li portavamo per la prima volta a Mondello. Ho lavorato da volontaria nel primo asilo auto gestito dalle mamme di Borgo Nuovo, nelle scuole con i ragazzi e gli insegnanti. Ho conosciuto la Palermo del sacco edilizio, la Palermo della deportazione degli abitanti del centro storico nelle periferie per favorirne l’abbandono ed i crolli.
Negli anni in cui Piazza Magione e le sue macerie erano il set cinematografico ideale per raccontare Beirut durante la guerra del Libano, abbiamo sostenuto Orlando ed il Piano particolareggiato che ha salvato il nostro centro storico dalla nuova ondata di speculazione edilizia che voleva salvare quattro chiese e demolire tutto il resto. Ricordo la virulenza con cui il Piano era osteggiato a gran voce dalle “professionalità locali” a servizio degli interessi mafiosi dei palazzinari. Ricordo la Palermo delle macerie, mal illuminata da pali autostradali, in cui piazza Massimo e piazza Politeama non erano piazze ma strade deserte, e parcheggi con pompe di benzina, via Maqueda si percorreva a doppio senso di marcia, i vicoli erano impercorribili e puzzolenti d’orina, la città vista dall’alto un tappeto di recipienti in eternit, perché l’acqua nelle case arrivava un giorno a settimana e la mafia ingrassava con le autobotti. Ricordo, per averla vissuta, la città fotografata da Letizia Battaglia coi bambini nudi per strada ed i morti ammazzati. Ho attraversato da attivista le diverse stagioni politiche di questa nostra città quando qualche sindaco ancora dichiarava “la mafia non esiste” e l’allora giovane sindaco Orlando per la prima volta metteva alla berlina apertamente il suo stesso partito.
Dal 2006 con il Forum Siciliano dei movimenti per l’acqua ed i Beni Comuni, che ho contribuito a fondare, ed in seguito con un piccolo incarico nella Funzione Pubblica CGIL, da responsabile del dipartimento Beni Comuni, ho cominciato a battermi per l’Acqua pubblica. Ho coordinato la prima campagna di raccolta di firme per la legge di iniziativa popolare naz.le del 2007. Nel 2010 abbiamo scritto e promosso la prima proposta di legge di iniziativa popolare e dei Consigli Comunali per la ripubblicizzazione dell’Acqua in Sicilia, che da rappresentante dei promotori ho difeso per due legislature, Lombardo e Crocetta, in IV Commissione Ambiente all’ARS. Da delegata del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua ho coordinato la campagna per i referendum popolari del 2011 che hanno ottenuto in Sicilia il 98% di SI e che sono stati sistematicamente boicottati dai governi regionali da Cuffaro a Crocetta, e da quelli Nazionali da Berlusconi a Gentiloni.
Con il Forum Siciliano abbiamo promosso Democrazia partecipativa, Acqua Pubblica, Rifiuti Zero, No Muos, No Triv, Piano regionale per le energie rinnovabili, agricoltura naturale e biologica a Km 0, e tant’altro.
Questi obiettivi, riassumibili nella Conversione ecologica teorizzata da Alex Langer, sono condivisi ed entrati nel programma di Sinistra Comune; costituiscono una vera e propria rivoluzione culturale, sono la risposta dal basso alla globalizzazione neoliberista che ci vuole tutti clienti di qualcosa o schiavi senza diritti.
Nell’ultimo anno sono stata impegnata nel promuovere insieme al Coordinamento Nazionale No Triv il referendum contro le trivelle, dalla proposizione dei quesiti alla Regione che per pochi voti tra cui quello contrario di Crocetta, non è stata tra quelle promotrici, all’organizzazione della campagna referendaria.
Insieme all’Anpi, da partigiana della Costituzione, e con i Territori per il No, ho contribuito alla campagna contro le riforme costituzionali di Renzi. Dalla raccolta firme contro l’italicum ed il referendum costituzionale agli incontri in giro per la Sicilia per raccontare le ragioni del NO ad una controriforma eversiva ed accentratrice dei poteri.
Mi candido perché da attivista quale sono, considero fondamentale riuscire a sperimentare ed attuare, dal basso ed in forma partecipativa, gli obiettivi strategici che ci siamo dati, per dimostrare in concreto a partire da Palermo, quinta città d’Italia, che è possibile contribuire a concretizzare il cambiamento a cui da anni lavoriamo. Mi candido perché ho imparato a “rompere” sempre e non mollare mai.
Se non fossi ancora provata dalle due ultime campagne elettorali proverei con maggiore energia a convincervi a votare “una rompiballe in comune”. Perché la mia è una candidatura partecipativa e di servizio, non competitiva ma collaborativa perché credo che il potere in quanto tale vada destrutturato e ceduto ai cittadini, credo che dalle nostre risorse si possa trarre bellezza e benessere, e per promuovermi in questa esperienza cerco la collaborazione di tutti!
P.s. Sinistra Comune è un bellissimo esperimento politico, che ha luce a Palermo. Un’associazione che vede nell’assemblea il luogo deputato alla discussione ed alla decisione, con il metodo del consenso, a cui partecipano persone dei partiti che a livello nazionale non hanno ancora trovato unità e “cani sciolti” come me, senza tessere, radicati nel tessuto sociale cittadino e nelle lotte per i diritti, i beni comuni, la partecipazione. Stiamo reinventiamo la buona politica, facciamola crescere, partecipate!