Maria Guagliardito

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Parole chiave: Scuola, Costiutizione, esercizio di cittadinanza, diritti dei minori e dei migranti, famiglia, comunità, città educativa, LIP, legge di iniziativa popolare per la Scuola della Costituzione.

≠PALERMO: IL FUTURO CI RIGUARDA≠

Politiche per la Scuola Pubblica, per l’inclusione sociale e la prevenzione del disagio dei minori, dei disabili, degli indigenti e dei migranti

Ecco la presentazione della mia candidatura al Consiglio Comunale di Palermo.

Palermitana, mamma di Giulia, appassionata insegnante di lingua francese, sono Maria Guagliardito.
Cresciuta da genitori operai, ho vissuto la mia infanzia e la mia adolescenza a Brancaccio, dove durante le faide di mafia degli anni ottanta ho preso consapevolezza della drammaticità del fenomeno e ho assunto fin da subito un preciso impegno contro ogni comportamento e atteggiamento legato alla cultura mafiosa, muovendomi in un contesto assai complesso e difficile.

Quegli anni mi hanno permesso di  coniugare impegno civico e  politico, nella vita privata e pubblica.

Ho studiato a Palermo laureandomi in Lingue e Letterature Straniere Moderne, con il massimo dei voti, specializzandomi come francesista.

Mi sono occupata di migranti, alle dipendenze del Ministero degli Affari Esteri Tunisino presso il Consolato Generale di Tunisia a Palermo, in cui ho svolto le funzioni di interprete e traduttrice.

Attivista nel mondo dell’associazionismo, ho coordinato per diversi anni un centro di aggregazione giovanile nel quartire Borgo Vecchio, lavorando a stretto contatto con l’USMM (Ufficio di Servizio Sociale per i minorenni) e con l’Assessorato alle Attività Sociali del Comune di Palermo.

Da oltre 15 anni svolgo orgogliosamente e con passione la mia professione di insegnante nella Scuola Pubblica, dove sono responsabile dei progetti di educazione alla a legalità, consapevole del valore educativo della Scuola nella difesa della giustizia e nella lotta contro ogni forma di cultura mafiosa.

Da sindacalista mi sono occupata di numerose vertenze in difesa dei docenti precari.

Ho militato, anche da dirigente, nei partiti di sinistra (SEL) e ho sostenuto il progetto politico dell’Altra europa con Tsipras nella ferma convinzione che l’Unione Europea debba e possa svolgere una funzione di redistribuzione, integrazione, promozione di diritti sociali e nella prospettiva di neutralizzare le politiche neoliberisme declinatesi in mero autoritarismo del mercato. La sostituzione della centralità dei diritti con la centralità della tutela della libera concorrenza e del profitto ha fatto sì che l’Unione Europea sia progressivamente diventata l’organismo orientatore e decisore dei destini delle condizioni individuali e collettive: questa raffinata organizzazione della borghesia e della finanza europea, dell’economia detta le regole al diritto, deve essere fermata.

In prima linea nella battaglia per sostenere le ragioni del NO sulle riforme costituzionali, ho partecipato in forma attiva e propositiva a Palermo alla vittoriosa lotta contro la riforma renziana della Carta costituzionale

Ho partecipato a diverse battaglie referendarie, contribuendo alla raccolta delle firme per la proposta di referendum contro la L.107 del 2015 “Buona Scuola”.

Recentemente le mie battaglie politiche si sono concentrate nella difesa della Scuola Pubblica, Attualmente faccio parte della rete contro la “Buona Scuola” e del Comitato nazionale LIP, Legge di iniziative popolare per la Scuola della Costituzione, risultato anche del lavoro e dell’impegno dei comitati locali diffusi su tutto il territorio nazionale.

In seno al coordinamento nazionale LIP  ed al Comitato LIP di Palermo, ho contribuito a promuovere momenti di mobilitazione e discussione unitarie e mantenuto alta la vigilanza sulle deleghe della “buona scuola”.
Queste scelte mi hanno consentito di maturare e mantenere relazioni politico-culturali con diverse realtà, che, con differenti forme organizzative, condividono la finalità di fondo: passare dalla difesa della Costituzione della Repubblica alla sua piena attuazione. Per questa ragione penso alla LIP come a un manifesto per la ricostruzione della scuola della Costituzione.
La necessità di restituire democrazia, inclusività, laicità, apertura culturale, organizzativa e gestionale all’istruzione, infatti, non riguarda soltanto il personale della scuola, i genitori e le famiglie, ma l’intera comunità.

Al Consiglio Comunale di Palermo, vorrò continuare, certamente, ad occuparmi di Scuola Pubblica, di inclusione sociale e di prevenzione del disagio dei minori, dei disabili, degli indigenti e dei miigranti.

Dare il mio contributo affinché il ruolo dell’Amministrazione Comunale venga potenziato nelle sue funzioni relative alla programmazione territoriale dell’offerta scolastica, in sinergia con le realtà che sul territorio operano nell’ambito dell’educazione e della formazione, ripensando e qualificando ulteriormente i servizi, con particolare attenzione alla sperimentazione di nuovi percorsi educativo-didattici (asili nido condominiali), che si avvalgano anche del contributo significativo degli anziani (sperimentazioni educative a carattere intergenerazionale).

Promuovere e valorizzare la partecipazione, alla definizione dei percorsi educativo-didattici, dei soggetti attivi nella formazione/educazione sul territorio, attraverso l’istituzione della consulta della scuola.
Proporre l’istituzione di albi come quello dei mediatori linguistici culturali.
Promuovere e sostenere il valore educativo, sociale, formativo dello sport;
Favorire il lavoro sinergico della scuola all’interno di un sistema integrato di servizi per la promozione umana e civile dei giovani cittadini.
Ma non solo, dare il mio contributo al piano per l’infanzia della città di palermo, e al piano educativo della città di palermo, progetto che è stato presentato nel mese di maggio 2017 e che assume una specifica importanza nella funzione educativa della città, fondato sulla prevenzione, sulla partecipazione e sulla protezione individuale e sociale all’interno di una comunità intesa come sistema complesso di relazioni tra cittadini, cittadine, istituzioni, enti che sappiano riconoscersi reciprocamente, ascoltarsi e lavorare insieme e in cui tutti siano beneficiari, sia direttamente come i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze di età compresa fra 0 e 18 anni che indirettamente come i genitori, gli educatori, gli psicologi e gli assistenti sociali delle comunità per minori e dei servizi sociosanitari del territorio, i docenti, gli attori della cultura, tutti i cittadini, nessuno escluso!

IL FUTURO CI RIGUARDA!

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