L’identità culturale di Palermo metropoli contemporanea non è facilmente definibile se non a partire dalla sua faticosa complessità. Erede del patrimonio storico-artistico del suo passato plurimillenario, e della mixité di matrici culturali e geografiche che l’hanno attraversata, la città è oggi luogo di transiti, attraversamenti, contaminazioni. Gli esodi di uomini, donne, storie e culture, che dal medio Oriente giungono in Europa designano Palermo come un ecosistema culturale creolo, in grado di accogliere e rigenerare i linguaggi; e candidano la città ad essere uno straordinario laboratorio di forme ed espressioni artistiche inedite ed originali. Palermo è oggi nuovamente spinta alla realizzazione della sua vocazione da sollecitazioni e apprezzamenti ufficiali come la nomina a Capitale italiana della Cultura per il 2018, stesso anno in cui ospiterà Manifesta 12, importante biennale internazionale d’arte itinerante: una eccezionale convergenza di fattori che riporta alla città di Federico II o alla IV Esposizione Nazionale Italiana del 1891, o alla moderna, rigogliosa stagione del Liberty. Appuntamenti a cui la città deve prepararsi con cura ma senza rinunziare alla sua condizione quasi unica nel panorama culturale delle città italiane che ha consistito nel continuo nascere e germogliare, spesso come fiori nel deserto, di talenti in campo artistico e culturale. E’ questa, in primo luogo, la risorsa da riconoscere, far crescere e valorizzare. La stessa che in passato, negli anni bui del sacco di Palermo, ha costituito l’anticorpo della città al suo stesso declino. E’ a queste risorse che guarda Sinistra Comune intendendo indirizzare l’operato dell’Amministrazione Comunale verso la strutturazione di un Sistema della Cultura, che guardi alle esperienze dei linguaggi contemporanei e alle reti internazionali che esse hanno costruito anche grazie alla mobilità europea. Un tessuto in cui le cosiddette cultura “alta” e cultura “bassa” danno vita, insieme, ciclicamente a straordinarie esperienze sociali e politiche, oltre che artistiche; e che dimostra che la Cultura è la più politica delle azioni di governo di una città poiché è anzitutto investimento sui cittadini e espressione profonda di una comunità, dei suoi desideri, delle sue paure, delle sue contraddizioni, delle sue speranze. Ma ciò passa per l’elaborazione di un progetto stabile e duraturo. Sinistra Comune considera la Cultura e i suoi lavoratori, a pieno titolo, un Bene Comune. Mettere a sistema deve essere la parola d’ordine per l’utilizzazione delle opportunità oggi a disposizione della città. Ciò vuol dire, innanzi tutto mettere in comune risorse, spazi, programmi attraverso nuovi modelli di gestione inclusivi e aperti: buone pratiche democratiche che prevedano l’armonizzazione tra pubblico e privato e l’investimento su progetti strutturali di breve, medio e lungo termine. Sinistra Comune intende redigere un piano strategico chiaro e trasparente sugli spazi: quali spazi lasciare alla gestione e fruizione pubblica aperta agli operatori e ai cittadini; quali ad assegnazioni temporanee; e quali ad assegnazioni di lunga durata individuando gli asset culturali strategici per la crescita della città. Tutto ciò è possibile solo attraverso il pieno convincimento della piena dignità del lavoro cognitivo, artistico e culturale. Sinistra Comune intende
- Redigere un albo degli operatori culturali e dei lavori ad essi connessi, monitoraggio e aggiornamento delle differenti specifiche qualità e professionalità
- Fare la mappatura territoriale degli spazi culturali della città
- Creare una Consulta per la Cultura intesa come funzione di servizio e di indirizzo dal basso per le scelte culturali dell’amministrazione.
- Istituire i sistemi: il sistema teatrale cittadino, quello musicale, quello del cinema e così via che garantiscano l’equilibrio e la pluralità dei generi delle offerte culturali
- Istituire una Fondazione di Partecipazione che faccia da piattaforma tecnico organizzativa per la gestione degli spazi pubblici per la cultura
- Attivare partenariati tra le istituzioni culturali della città e le istituzioni nazionali ed internazionali
- Realizzare Ludoteche, Biblioteche e spazi per l’infanzia all’interno delle Istituzioni Culturali come investimento a lungo termine sui nuovi cittadini.
- Istituire l’Ufficio Europa, organismo qualificato e competente nell’accesso ai finanziamenti e nel reperimento di risorse legate ai bandi europei
- Mettere a sistema le iniziative che operano per la valorizzazione del patrimonio storico, artistico ed architettonico nonché dell’itinerario Arabo-Normanno
- Investire nel potenziamento delle biblioteche scolastiche e universitarie aperte il pomeriggio a tutti i cittadini come vere e proprie biblioteche di quartiere
Foto di Rosellina Garbo (grazie)